Il comune di Altidona è situato a sud ovest della provincia di Fermo con una superficie di circa 13 Kmq (12,93) conta una popolazione di quasi 3.300 abitanti.
Il cuore del comune, che fa parte dell’Unione Comuni Valdaso, è costituito da un centro storico, ricco di interessanti elementi architettonici e di storia,ed è posto su di un’amena collina che domina dall’alto (220 m s.l.m.) la porta di ingresso alla Valle dell’Aso.
Oltre al centro storico è presente una frazione “Marina”, più densamente popolata che, con una spiaggia di circa 3 Km e diverse strutture ricettive, assume una forte connotazione turistica balneare.
L’etimologia del nome è incerta. Alcuni, fra cui Giuseppe Speranza, Dehò e Ciucci, lo farebbero derivare da “altino” dei Pelasgi; altri, fra cui il Brandimarte, accomunerebbero l’origine dei nomi Altidona e Lapedona, richiamando l’analogia di essi con quelli delle città fondate dai Siculi e dai Liburni come Ancona, Ortona, ecc. La costruzione del castello risale al medioevo.
L’economia del comune di Altidona è varia e basata, oltre che come già accennato sul turismo, anche sull’agricoltura, sul piccolo artigianato locale e su alcune imprese che vantano una forza di livello nazionale.
Le sue origini sono antichissime e risalgono al popolo dei Piceni, queste vengono testimoniate da vestigia romane nella località di Villa Montana, risalenti all’epoca delle guerre puniche.
In età romana vi sorgevano numerose villae con vista sul mare come quella di Barbula, noto produttore di vino palmense.
Nei primi anni del novecento, in territorio comunale, è venuta alla luce una statua di Esculapio, di fattura greca, fatta risalire al III secolo a.C. Nel secolo XI appartenne all’abbazia di Montecassino (nella porta di bronzo della sua Basilica, sec. XII, figura Altidona), prima di passare a quella di Farfa.
Nel XII sec. gli insediamenti sparsi vengono abbandonati e gli abitanti danno vita ad un nuovo castello intorno alla pieve di Santa Maria e San Ciriaco, trasferita sul colle dell’attuale paese.
La sua storia è strettamente legata a quella di Fermo. Nel 1507 figurava tra i suoi castelli di secondo grado. Il suo passato è ricco di vicende che ne testimoniano il carattere bellicoso e ribelle. Conobbe il saccheggio del governo napoleonico e nel 1860 il 90 per cento degli elettori votarono per l’annessione all’Italia.
Il patrono è San Ciriaco che viene festeggiato l’8 agosto